Diego Fusaro
Educare a pensare altrimenti
Il tempo della globalizzazione si presenta per più versi come l’epoca della diseducazione di massa.
L’homo globalis figura come soggetto strutturalmente diseducato, perché sottoposto a quella deregolamentazione integrale dell’immaginario che è funzionale strutturalmente alla società dei consumi. La funzione educativa, anzitutto della filosofia come pensiero problematizzante, deve allora essere rimessa al centro, acciocché gli esseri umani tornano a concepirsi come enti dotati di ragione e non come semplici pedine eterodirette dai processi del consumo.
Educare alla filosofia significa anzitutto educare a pensare con la propria testa, problematizzando l’ovvio e respingendo i modi di pensare preordinati e accettati inerzialmente. Gli stessi lemmi educazione e formazione ci dicono molto sull’essenza del processo paideutico: educare significa letteralmente tirare fuori, come fa il filosofo ridisceso nell’antro platonico nel tentativo di liberare gli internati.
Formare, per parte sua, vuol dire imprimere una forma, come fa lo scultore con il blocco di marmo: la forma deve essere ricavata dal discente stesso, che deve essere educato a pensare con la propria testa e a scolpire la propria statua interiore.